I nostri ricordi

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    È stato proposto di aprire un 3d per parlare a ruota libera di episodi della nostra vita che ci fa piacere condividere.
    Intanto Lucia, Francesca, Carla,ditemi se il titolo vi piace, altrimenti si cambia come lo preferite.
    Se non vi dispiace inizio io.
    Io sono figlia di montanari trasferiti in pianura per motivi di lavoro.
    Noi abbiamo sempre vissuto in campagna, penso che il mio amore per il verde e le piante derivi da questo vissuto.
    Ricordo i primi fiori che ho piantato e sono riuscita a far fiorire,erano dei crisantemi, una signora vicina di casa aveva potato la sua pianta,visto che la guardavo con interesse, mi diede questi rametti e mi insegnò come piantarli, avrò avuto si e no 10 anni, immaginate la mia soddisfazione quando li vidi fiorire.
    Io ho ricordi bellissimi delle uscite in compagnia con gli adulti e tutti i bambini della cascina a fare cicoria ed erbe commestibili, della raccolta delle patate, e delle domeniche passate a portare a casa dalla campagna la legna da ardere che mio padre a tempo perso aveva potato.
    Una volta in una di queste domeniche, con il trattore, il carro, e noi tutti sul carro, portammo anche un cucciolo che era con noi da poco tempo.
    Non eravamo molto lontani da casa, un paio di km.
    Lavorammo tutto il giorno, facendo svariati viaggi per portare la legna in cascina.
    Alla fine a tardo pomeriggio finimmo.
    Quando arrivò l' ora di sfamare il nostro cagnolino Willy era sera tardi, e malgrado lo chiamassimo a squarciagola, niente non lo trovammo.
    Io sarei andata a cercarlo subito nel posto dove avevamo passato la giornata, ma era sera tardi, e mia madre me lo proibì.
    Quella notte non riuscii a dormire pensando al mio cucciolo,solo,spaurito, infreddolito, anche perché quella notte ci fu un temporale!All'alba, senza nemmeno lavarmi il viso,inforcai la bicicletta, e via come un fulmine nel luogo dove eravamo stati il giorno prima, quando mi avvicinai al posto ricordo che urlavo Willyyyy, Willyyyy,non avete idea della mia felicità quando lo vidi uscire da un cespuglio correndomi incontro, ho ancora l'immagine in mente.

    Edited by Dany64 - 14/4/2020, 13:08
     
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    Che bello Dany...bellissimo ricordo sembra un film l'immagine del cucciolo che ti corre incontro dopo una notte passata chissá come...
    E poi queste storie di vita in campagna...bellissime!
    Io sono nata e vissuta in cittá ...
     
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    Si Francesca, io ho un ricordo nitidissimo di questo cagnolino, uno di quei cani misto fantasia, di taglia piccola, con pelo marrone rossiccio e un muso buffissimo con dei ciuffetti di peli che gli scendevano dalle orecchie :wub:
     
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    io sono nata e cresciuta in città, ma le mie origine sono campagnole...
    anche i miei genitori si trasferirono in città per motivi di lavoro, ma anche perchè negli anni 60 sembrava quasi una conquista poter andare a vivere in città...
    le domeniche però continuavamo a passarle al paese, dove erano rimasti tutti i lori fratelli, con la miriade di cuginetti che mi prendevano in giro e mi chiamavano, chissà perchè, bolognese dalla pancia rigata. la credevo invidia, e la cosa mi faceva ancora di più inorgoglire di essere "cittadina"...
    poi sono cresciuta, e la mia vita si è divisa tra le domeniche passate al paese, le estati nella campagna soleggiata, dove la sera si usciva tutti, perchè in paese si conoscono tutti, dalle case e si restava a chiacchierare fino a tardi... e la vita in città, fatta di autobus pieni, di passeggiate sotto i portici un pò bui all'odore del traffico, ma i non me ne accorgevo, mi piaceva quell'atmosfera caotica con tanta gente, soprattutto di sera, quando andavo nele centro illuminato di Bologna a passeggiare con le amiche, e c'erano tanti ragazzi in giro... e pensavo che non sarei mai andata via dalla mia città...

    poi la vita mi ha portata a prendere la prima casa in provincia, in un periodo in cui non si trovavano appartamenti in affitto in città, poi ho comprato la prima casa con il giardino... e lì mi si è aperto un mondo...

    continua...
     
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    Io sono nato in campagna in una cascina ci si divertiva con poco anche perché i miei non navigavano certo nell'oro e con cinque figli era dura poi poi verso i dieci anni ci siamo trasferiti nel paese sempre campagna Comunque e devo dire che non ho mai avuto pensieri verso il giardinaggio mi piaceva andare a pescare quello si. Poi quando mi sono sposato mi sono trasferito in città e ho fatto 10 anni di appartamento e li forse per la nostalgia della campagna ho cominciato con fortune alterne tra piante d'appartamento orchidee e tutto ciò che passava. Poi ho cominciato con le spine e tutto il resto è passato in secondo piano poi sono riuscito a prendere una casa fuori città con un piccolo giardino e un po' di spazio dietro casa e qua mi sono sbizzarrito con i cactus passando un po' tutti i generi e spero di essere arrivato al genere che più mi intriga non lo nomino sapete tutti chi è. Ora spero di finire la serra nuova ormai ci sono la posizione non è sicuramente la migliore ma quello è il posto che tengo e non ho intenzione di cambiare casa mi ha fatto piacere ricordare un po' la vita passata è stata una bella idea questo post brave signore

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    Stamani ho letto tutti i vs racconti, quello di Daniela con la sua cagnolina, Carla che ha vissuto tanti anni in città, e fortunata che potevi andare a passeggiare a sera, Francesca nata anche lei in città, e Mauro nato in campagna, cavoli 5 fratelli un bel numero, anche mio marito sono in 5 fratelli, poi sei riuscito a comperarti una casa con giardino, e per noi conta tantissimo il verde, e aiuta parecchio.
    Io se vi raccontassi la mia infanzia............hahahahahahahahahaha

    Sono nata nella solita casa dove risiedo ora, pensate mio bisnonno paterno comperò 3 stanze nel 1820 circa, poi negli anni mio nonno, e mio babbo, hanno aggiunto stanze,fino a che la guerra non ha raso tutto al suolo. Tornati dallo sfollamento a guerra finita, se la son ricostruita, e li lavoravano sia le due sorelle che i due fratelli e babbo a capo. Io ho avuto un infanzia bellissima assieme alle mie cugine, ma ne abbiamo combiante pure parecchie!!!!!
    Mio babbo faceva l'impresario, immaginate in cantina 80m quadri, con soffitti altissimi, quante cose interessanti aveva
    Un enorme bancone in legno e sopra mensole piene di barattoli con chiodi di tutte le misure, e non vi dico quello che combinavo con mia cugina! facevo altro che inchiodare tavole, e quello che a ripensarci ora, trovo strano, è che mio babbo non mi ha mai brontolato per quello che combinavo.
    In una parete c'erano 3 mensolone distanziate tra loro, sulle quali erano impilate tavole di diverse misure, l'ultimo piano era il nascondigliio dei regali di natale, che avevo scovato, e che mi tenevo ben segreto, che disgraziata, mi arrampicavo fino in cima e controllavo.........

    E questo è solo un piccolissimo anticipo :woot: :woot: :woot:

    Avrò avuto sui 4-5 anni, ed avevo perso la mia tartaruga. Nel campo davanti facendo corse, vidi tra l'erba alta, quello che mi sembrava un carapace, corsi a casa staccai una camicia di mio babbo dal filo steso, e andai a recuperare quella che mi sembrava la mia tartaruga.
    Però la trovai strana, ma la misi ugualmente nella camicia la portai a mia zia. Quando aprii la camicia mia zia tirò un urlo!!!!!!!!!!!!!!!!prese tutto l'involucro e lo scaraventà in mezzo al campo. Sapete che cosa avevo raccolto? Un enorme rospo XD XD XD
     
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    Che bello il ricordo del magazzino del tuo nonno, chi non ha avuto modo di entrare in soffitta, cantine, dove erano accatastati pezzi di vita di persone che magari erano vissute tanti anni prima.Io ho vissuto la mia infanzia in una cascina che è stata costruita nel secolo 1800, e che aveva ospitato 50 famiglie.Vi rendete conto, 50 famiglie dell' epoca, con minimo 3/4 figli a coppia, fatevi il conto, centinaia di persone, e gli adulti erano tutti impegnati come braccianti nei campi, nelle stalle, quando ancora i macchinari agricoli non avevano soppiantato il lavoro dell'uomo.
    Comunque tornando alle soffitte, io e i miei fratelli abbiamo giocato tanto in quelle soffitte, chissà perché alcune persone che avevano lasciato l' abitazione, avevano messo alcuni dei loro oggetti in queste stanze.Si trovava davvero di tutto, dai poveri addobbi per il Natale, ai lettoni con testate altissime e pesanti, costruiti davvero di legno, un manichino di quelli da sarta, anche quello in legno tutto tarlato,e tanti, tanti mobili che sparirono quando un giorno arrivò un mercante di quelli furbi.Chiese al fattore se per caso ci fossero dei mobili " vecchi" che non venivano più usati, e dal momento che nessuno era più venuto a riprendere le proprie cose da decenni, gli lasciò svuotare quelle soffitte.
    In un paio di giorni sparì qualsiasi cosa di valore, anche il manichino da sarta
     
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    Daniela la mercanzia era di mio babbo

    La soffitta doveva essere interessante davvero! E certo i furbi ci son sempre stati, aveva avuto l'occhio lungimirante il rigattiere. Io credo che molte famiglie che poi se ne son andate dalla cascina, non ne potessero più di mobilia " vecchia" e lasciarano tutto li, se ci fai caso molti mobili da cucina, (credenze) poi le tingevano di bianco, celeste....per dare un tocco di nuovo, e sbarazzarsi del passato che certo era stato spesso triste. Ora certi cimeli li fanno pagare un occhio della testa. Io non ho avuto il piacere di condividere la scascina come te, ma avevo le cugine a due passi da casa, certo una volta la fanciullezza era diversa.


    Io in soffitta andavo si, e pensate, non è che era agevole salirci, ma poggiavo una scala in ferro pesante( che i miei tenevano nascosta dietro l'armadio di camera loro) alla parete esterna della camera, ma non arrivava a sfociare in soffitta, ma restava una ventina di cm sotto l'imbocco, quindi mi aggrappavo con le mani ad un lato,e dovevo far forza e parecchia con le braccia sul lato della stessa per issarmi su a sbalzo,con gran fatica , toglievo alcuni embrici dal tetto e restavo mezzo busto fuori e mezzo dentro, e li guardavo il passaggio esterno .........Il bello veniva a scendere, allora calavo le gambe, e mi tenevo ancora al lato della botola, e con i piedi dovevo andare a tastoni, e trovare un gradino di ferro per scendere, la scala aveva pioli in ferro tondiii- Dopo moltissimi anni hanno messo una scala estraibile molto lunga, ecco quella scala li mi fa paura e non ci salirei, perchè dalla soffitta scende a sbalzo sopra una lunga e larga scala del piano di sotto, per poi poggiare sempre sul piano di sopra d :paura: el disimpegno delle camere
     
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    Lucia hai ragione,le persone credevano che andando ad abitare in "città" avrebbero raggiunto il benessere,avrebbero dimenticato le fatiche dei campi,e per un certo periodo sicuramente queste cose le ottennero,perciò si sbarazzavano di mobili che ritenevano obsoleti,cambiandoli con mobili in formica. :huh:
    Solo ora ci rendiamo conto che questo benessere è stato pagato a duro prezzo,malattie che prima non esistevano,fanno sfracelli nell' essere umano,lo stress ci consuma,abbiamo tanto,troppo cibo in tavola,ma di certo non è come quello di allora,gli animali vengono allevati e macellati velocemente per trarre profitto,chissà con che alimenti,e medicinali.
    Comunque sto divagando molto sul tema ricordi.
    A proposito di cibo di una volta,mi ricordo quando con i miei fratelli correvamo al pollaio per fare a gara a raccogliere le uova.
    Quante cadute per fare più veloce degli altri,quante volte sono tornata a casa piangente per le ginocchia e gomiti sbucciati,ma non mi spiaceva tanto per le ferite che bruciavano,ma per avere perso la gara.
    Ho un ricordo di mio padre una delle prime volte che portavo a casa le uova,ruppe un pezzetto di guscio,è succhio'l'uovo così crudo.
    Se ci penso mi ancora un po' senso,io non amo le uova che non siano ben cotte.
    Comunque non si preoccupavano certo della salmonella,eppure sarà sempre esistita.
     
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    O mammaaaaaaaaaa m'ha cancellato tuttooooooooo ma non m'arrendo riscrivo accidentiiiiiiiii

    Daniela si vero, stanchi di faticare credendo di migliorare la situazione ........Bello il ricordo della gara per raccogliere le uova! E certo le ginocchia sbucciate l'avevamo si, e questo era godersi la fanciullezza
    Io ricordo che correvo sempre in bicicletta in discesa a tutta velocità nella via con le buche, pensate che scellerata! Una mia cugina purtroppo ci rimise i denti davanti, che non avrebbe ricambiato!
    Il così detto benessere ci ha portato a tutto questo marasma che viviamo ora! Una volta la salmonella??E cos'era la salmonella! Mio babbo quando mia mamma portava le uova in casa, alla mattina faceva due fori agli estremi e lo beveva ! La sua colazione era l'uovo, e mezzo litro di latte di mucca, caffè,con miele e pane dentro.Per niente ha lavorato fino a più di 80 anni nel campo, e guidato fino a 87, a 90 se n'è andato

    Ricordo che prendevamo malattie dell'infanzia, varicella orecchioni rossolini, tosse cattiva, ma poi stop! Ora tutti i momenti abbiamo mal di pancia mal di stomaco, e ci dicono: sono virus che girano, ma questi virus misteriosi da dove cavolo arrivano!!!!!!!!Arrivano da tutto il cibo spazzatura che ci propinano, nonostante circhiamo di mangiare sano! Non c'è più niente di sano, km 0? Certo che ce l'ho anche io, ma non mi fido proprio, dopo aver saputo! Il km 0 lo ha chi ha fortuna di avere un pezzo di terra da coltivare, ecco quello è il km 0!
    Bellissimo dai ricordi di una persona ritornano alla mente i ricordi di altri, e tutto si riallaccia! E' bellissimo!

    Mare
    In estate andavamo sempre al mare, un anno mio babbo decise di portarci in auto, pensate la 5oo giardinetta familiare, una delle prime auto a Ripa. Non potevamo andare certo in un bagno così in tanti, quindi decisero di portarci alla spiagia libera! I più bei ricordi li ho proprio li.
    I genitori, e noi 3,ma arrivati a Querceta, facevamo una sosta, caricavamo 4 a volte 5 miei cugini, eravamo tutti in età scolare elementare, ma soppressi come in una scatola di sardine
    Allora lo schienale era già giù pronto per il "carico" di carne umana,sudata ma sorridente., e via per il mare.
    Io bramavo via Canova, perchè li ,nel lungo viale fiancheggiato da alti pini, c'era ombra, ma sopprattutto si apriva lo scorcio tondeggiante,laggiù alla fine della strada, brillante ,azzurro :Il mare, che spesso si alzava impetuoso capriccioso, come me,gonfio di spuma bianca, profumata, già ne assaporavo il sale! Allora gli occhi mi si illuminavano, sapevo che a breve ci saremmo autopartoriti, e avremmo messo i piedi in acqua.
    E allora anche li mi passavo la giornata, con la scusa di fare una passeggiatina, sempre in acqua, dentro e fuori, camminavo e mi tuffavo, poi uscivo e via di nuovo. L'ora del pranzo e della meranda arrivava, e sembravamo una tribù indiana, ma composta, tutti in cerchio, in silenzio, consumavamo i pasti. Alle 16 passava il carretto dei gelati e dei bomboloni, e cavoli non ci scappava mai! Mia mamma era sempre stanca, io aspettavo che chiudesse gli occhi sulla sdraia, per scappare in acqua
    Il ritorno era tragico! Stanchi morti, paonazzi, e polverosi, alle 19 dovevamo essere al parcheggio, perchè arrivava mio babbo a recuperarci
    Allora mia mamma tirava fuori un asciugamano bagnato, e ad uno ad uno ci passava a tutti i piedi, per via che non portassimo sabbia in auto! :tropporidere: Eravamo in tanti, ma non davamo da fare, oggi basta uno di figli per far diventare matta la mamma! -_-
    In quell'anno li anche se ero piccola, salvai la vita ad un mio cugino,( parte di babbo) mia zia era venuta almare con i suoi 3 figli, e chiaramente si erano uniti a noi, ma questo la prossima volta

    Edited by luciac - 19/4/2020, 20:20
     
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    Lucia dopo aver saputo cosa?
    Mi sto preoccupando..io prendo sempre cibo biologico e se posso da persone fidate che ho conosciuto e hanno la terra...però vorrei sapere cosa hai saputo sul km 0...anche a me piacerebbe avere un pezzo di terra da coltivare..
     
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    Francesca ciao, guarda in un paese limitrofo al mio, facevano settimanalmente il mercato con alcuni banchi di verdura k o, parlando con persone ho saputo che dove viene coltivata danno parecchi pesticidi, altrimenti non riescono a ricavarci niente, nel camaiorese c'è pieno di serre, e pure li stessa solfa! Qualche anno fa c'è stata una professoressa che ha fatto ricerche sul territorio limitrofo, e aveva appurato che nel Camaiorese c'erano tantissimi ammalati di cancro, per via dei pesticidi. Una mia zia aveva le serre, e quando a volte compravamo le fragole, ci diceva che dai pesticidi alla raccolta passa troppo poco tempo, ho detto tutto. Se però, e ribadisco, se però conosci persone fidate allora puoi anche controllare e chiedere, non tutti son imbroglioni e bugiardi!
     
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    io la soffitta piena di tutto non l'ho mai avuta, abitando in appartamento in città era già tanto se avevamo la cantina a fare da ripostiglio, però ricordo che nella camera dei nonni, allora era normale avere i nonni in casa, infatti loro avevano la loro camera mentre noi figlie dormivamo nella camera con i genitori... dicevo, ricordo nella camera dei nonni uno stupendo letto di ferro battuto con decori a smalto madreperlato...

    allora non si dava valore a queste cose, era la normalità di famiglie nemmeno benestanti, e quando il nonno se ne andò la loro camera venne sostituita cn un soggiorno dotato di mobile a letto, dove dormiva la nonna, e divano letto per mia sorella, così da liberare un pochino la camera dei genitori...

    in quel momento non ci feci caso, anzi mi pareva bello che avessero modernizzato la casa con un salotto, dove per altro, a parte che dormirci, si andava solo per il pranzo di feste importanti e per il resto rimaneva inutilizzato, ma da grande, quando mi sono trasferita ed ho cominciato ad arredare casa mia, mi è tornato in mente quel letto stupendo e quanto mi sarebbe piaciuto averlo...

    chissà dove sarà finito, probabilmente buttato, oppure a casa di qualcuno che l'avrà pagato pure caro, per avere un pezzo di antiquariato...
     
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    All'età di 16 anni, facemmo posto in camera nostra a mia nonna materna, perchè non avevano piacere tenerla gli altri miei zii
    Dunque al piano di sopra c'era la camera dei miei genitori, la nostra dava sul giardino, io dormivo assieme a mia sorella nel letto matrimoniale, e una mia sorella dormiva in un letto singolo. Dopo un po facemmo cambio, io andai a dormire nel letto singolo, e le mie sorelle restarono nel loro letto matrimoniale. Come dicevo all'inizio, mia mamma prese la sua in casa, e chiaramente dormiva in camera con noi, ma dove???? La camera non era piccola, ma conteneva un armadio un gran cassettone un baule e comodini, ed i letti. La nonna dormiva nel letto singolo, le mie sorelle nel loro letto, ed io che ero la più grande venni posizionata da piedi ad una mia sorella, al momento non ci feci caso, ma negli anni ci ho ripensato a volte, ero già "pecora" allora! :yfJxMuh:
     
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    tu eri la maggiore, avresti dovuto avere privilegi... forse eri troppo buona, come sei ora, non pecora...
     
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